Quando lo stato spara sulla folla – Dossier sulle armi non letali
QUANDO LO STATO SPARA SULLA FOLLA
Le armi non letali come dimensione tecnologica della repressione di piazza
Nell’inverno 2016 Prison Break Project ha partecipato ad una chiacchierata al circolo Mesa di Montecchio Maggiore (Vi) organizzata da Alte/Reject in cui si parlava di repressione e nuove armi a disposizione delle polizie europee con un’attenzione particolare a Italia e Francia. A distanza di tempo vogliamo mettere a disposizione dei materiali sulle armi non letali in Francia che avevamo preparato per accompagnare la discussione: una panoramica rivolta a presentare le modalità d’uso delle flashball e più in generale delle armi non letali da parte della polizia francese.
Vogliamo inoltre proporre delle riflessioni su quest’impiego di strumenti tecnologici e militari volti a spezzare le forme di organizzazione del conflitto sociale.
Partiremo dalla presentazione di un caso particolare, quello del collettivo “8 juillet” (8 luglio) che prende il nome dall’8 luglio 2009 giorno in cui, a Montreuil – in periferia di Parigi – dopo lo sgombero di uno squat la polizia ha attaccato con i proiettili di gomma una manifestazione di solidali. In cinque sono stati feriti a nuca, fronte e clavicola. Jo ha perso un occhio. Da allora il collettivo “8 juillet” si organizza per fare inchiesta e difendersi della violenza poliziesca sia nelle strade che nelle aule dei tribunali.
Successivamente approfondiremo la tematica dell’arsenale delle armi cosiddette non letali in dotazione della polizia francese e del loro impiego nelle manifestazioni, sottolineando la logica repressiva alla base del loro utilizzo. Per dare un’idea delle loro caratteristiche abbiamo tradotto delle schede tecniche di queste armi.